I sintomi delle principali malattie cardiache nelle donne

C’è un dettaglio che continua a sorprendermi ogni volta che ne parlo: i sintomi delle principali malattie cardiache nelle donne possono essere così atipici e poco rumorosi da sembrare altro. Un mal di stomaco, una stanchezza “strana”, un fastidio che va e viene. Eppure, dietro a segnali che sembrano piccoli, può nascondersi un problema grande, come un infarto.

Il sintomo che ci aspettiamo e quello che arriva davvero

Quando pensiamo al cuore, immaginiamo subito il classico dolore al petto intenso e improvviso. Nelle donne, invece, il quadro può essere più sfumato: non è che il dolore toracico non esista, ma spesso è meno localizzato, meno violento, più simile a una pressione o a un bruciore diffuso. Il risultato è che si tende a minimizzare, a “stringere i denti”, a rimandare.

E il tempo, in cardiologia, pesa.

I segnali più comuni (e più facili da sottovalutare)

Questi sintomi possono comparire da soli o insieme, e meritano attenzione soprattutto se sono nuovi, insoliti, o peggiorano rapidamente:

  • Dolore o fastidio al torace: pressione, costrizione, bruciore, senso di peso, a volte lieve ma persistente.
  • Dolori irradiati: spalle, braccia (spesso il sinistro, con formicolio o tensione), collo, mandibola, schiena o addome. Può sembrare una cervicale, un colpo d’aria, un muscolo contratto.
  • Fiato corto: difficoltà respiratoria anche a riposo, o una mancanza di respiro improvvisa mentre si fanno gesti normali, come salire poche scale.
  • Stanchezza intensa e persistente: quella che “non torna”, che rende faticose attività abituali e non si spiega con una notte insonne.
  • Sudorazione fredda: improvvisa, appiccicosa, spesso con debolezza o sensazione di svenimento.
  • Nausea, vomito, disturbi gastrointestinali: bruciore di stomaco, pesantezza, crampi, vertigini, sintomi che ricordano indigestione o reflusso.
  • Altri segnali: ansia improvvisa senza motivo chiaro, senso di malessere generale, gonfiore alle gambe, insonnia o risvegli notturni con agitazione.

Se mentre leggi ti viene da pensare “ma allora potrebbe essere qualunque cosa”, hai centrato il punto: proprio questa somiglianza con problemi comuni rende tutto più insidioso.

Perché nelle donne i sintomi possono essere diversi

Qui entra in gioco una combinazione di fattori. In media, le donne sviluppano patologie cardiovascolari circa 10 anni più tardi degli uomini, grazie a una certa protezione degli estrogeni. Dopo la menopausa, però, quella protezione si riduce e il rischio cresce.

In più, cambiano spesso:

  1. La percezione del dolore e il modo in cui il corpo “traduce” lo stress cardiaco.
  2. La possibilità di coinvolgimento di vasi più piccoli, con segnali meno “classici”.
  3. La probabilità di attribuire i sintomi a stress, digestione, cervicale, stanchezza, soprattutto se la vita è piena di impegni e si tende a resistere.

Il paradosso è che proprio perché i sintomi sono meno teatrali, le diagnosi possono arrivare più tardi, e gli esiti possono diventare più seri.

Dopo la menopausa: una soglia da non ignorare

Non è una regola rigida, ma è un campanello importante. Se sei in peri menopausa o post menopausa e noti fiato corto, stanchezza insolita, disturbi al torace o nausea che non riconosci come “tuoi”, vale la pena prendere sul serio l’ipotesi cardiaca, anche se non c’è il dolore classico.

Un trucco mentale utile è chiedersi: “È un sintomo nuovo per me? Mi limita? Mi spaventa perché non lo capisco?” Se la risposta è sì, meglio non aspettare.

Cosa fare subito, senza complicarsi la vita

Quando i segnali fanno pensare a un evento cardiaco, l’obiettivo è uno solo: chiedere aiuto rapidamente. In pratica:

  1. Non guidare da sola se ti senti debole, confusa, o con fiato corto.
  2. Chiama i soccorsi se il dolore toracico, il fiato corto o la sudorazione fredda sono improvvisi, intensi, o associati a nausea e debolezza.
  3. Se i sintomi sono più lievi ma persistono o si ripresentano, contatta subito il medico o la continuità assistenziale.

Le malattie cardiovascolari sono ancora oggi la prima causa di morte nelle donne in Italia. La buona notizia è che riconoscere i segnali, anche quando sono sottili, può fare una differenza enorme, spesso decisiva, tra un grande spavento e una conseguenza evitabile.

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